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lunedì 22 ottobre 2012

Biancaneve

"A casa, la regina si mise allo specchio e disse:
- Dal muto, specchietto, favella: nel regno chi è la più bella?
Come al solito, lo specchio rispose:
- Regina, la più bella qui sei tu; ma al di là di monti e piani, presso i sette nani, Biancaneve lo è molto di più.
A tali parole, ella rabbrividì e tremò di collera. - Biancaneve morirà, - gridò, - dovesse costarmi la vita -. Andò in una stanza segreta, dove non entrava nessuno e preparò una mela velenosissima. Di fuori era bella, bianca e rossa, che invogliava solo a vederla; ma chi ne mangiava un pezzetto, doveva morire. Quando la mela fu pronta, ella si tinse il viso e si travestì da contadina, e cosi passò i sette monti fino alla casa dei sette nani. Bussò, Biancaneve si affacciò alla finestra e disse: - Non posso lasciar entrare nessuno, i sette nani me l'hanno proibito. - Non importa, - rispose la contadina, - le mie mele le vendo lo stesso. Prendi, voglio regalartene una. - No, - rispose Biancaneve, - non posso accettare nulla. - Hai paura del veleno? - disse la vecchia. - Guarda, la divido per metà: tu mangerai quella rossa, io quella bianca -. Ma la mela era fatta con tanta arte che soltanto la metà rossa era avvelenata. Biancaneve mangiava con gli occhi la bella mela, e quando vide la contadina morderci dentro, non poté più resistere, stese la mano e prese la metà avvelenata. Ma al primo boccone cadde a terra morta. La regina l'osservò ferocemente e scoppiò a ridere, dicendo: - Bianca come la neve, rossa come il sangue, nera come l'ebano! Stavolta i nani non ti sveglieranno più -. A casa, domandò allo specchio:
- Dal muro, specchietto, favella: nel regno chi è la più bella?
E finalmente lo specchio rispose:
- Nel regno, Maestà, tu sei quella.
Allora il suo cuore invidioso ebbe pace, se ci può esser pace per un cuore invidioso."
(Biancaneve)


Ele

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